Il kazako Alexandre Vinokourov è stato meritatamente premiato per la sua grinta e il suo carattere da combattente che dimostra in ogni corsa, un'oro che vale tanto per tanti motivi che gli permetterebbe di chiudere la sua lunga carriera nel migliore dei modi. 250 i km da percorrere sul rettilineo The Mall, un circuito da ripetere nove volte con una piccola salita di 2,8 km che va dal 3 al 5 % a Box Hill; questo il percorso che dà il via ai giochi olimpici delle due ruote. Cinque gli italiani al via: Sacha Modolo, Vincenzo Nibali, Elia Viviani, Luca Paolini e Marco Pinotti, tutti si aspettavano un arrivo in volata, favorito su tutti Mark Cavendish seguito a ruota da André Greipel e invece qualcosa sconvolge i piani dei velocisti. Inizialmente O'Grady (Australia) porta via una fuga in cui ci sono anche Marco Pinotti (Italia), Jurgen Roelandts
(Belgio), Fumiyuki Beppu (Giappone), Jonathan Castroviejo (Spagna), Lieuwe
Westra (Olanda), Tim Duggan (USA), Denis Menchov (Russia), Janez Brajkovic
(Slovenia), Michael Schar (Svizzera), Alexander Kristoff (Norvegia) e Sungbaek
Park (Corea), questo gruppetto si accinge ad affrontare il circuito di Box Hill con oltre 6' di vantaggio, con il gruppo dietro tirato ovviamente dagli inglesi. Concluso il terzo giro si stacca il coreano Park mentre prova ad allungare Rogers che però viene ripreso dal gruppo. Ma è una situazione in piena evoluzione, ci provano in molti, sulla salita di Box Hill nella fase centrale della corsa, allungano Nibali e Paolini che riescono a riportarsi sul gruppo di testa con altri corridori al seguito tra cui Gilbert che prova anche ad attaccare da solo. A questo punto gli uomini al comando sono una trentina, il gruppo insegue con un vantaggio di un minuto circa. L'azione decisiva però la fanno Spagna e Svizzera con Valverde e Cancellara che si riportano sul gruppo di testa. Albasini fa l'andatura, dietro il gruppo è tirato dall'Inghilterra e dalla Germania con la speranza che si arrivi in volata, ma il distacco seppur breve è sempre lì che non vuole scendere. Nibali a questo punto è pronto a sacrificarsi per Paolini essendo più veloce di lui. Si avvicina il finale, la strada si stringe e ad incappare nella prima insidia è lo svizzero Fabian Cancellara che cade nell'affrontare una curva. Si rialza dolorante con il gomito che gli sanguina ma ormai le speranze di tagliare il traguardo per primo sono vane. A otto km dall'arrivo parte il colombiano Rigoberto Uran seguito dal kazako Alexandre Vinokourov. I due proseguono soli fino al traguardo in cui Vinokourov prende la ruota del compagno di fuga per poi superarlo abilmente in volata. Al terzo posto giunge il norvegese Alexander Kristoff con 8'' di ritardo che regola il folto gruppo di testa con Paolini primo degli italiani solo nono. Vittoria meritata e ambita per il kazako che taglia il traguardo felicissimo, delusione per l'Italia che si è resa protagonista nelle fughe ma senza ottenere niente nel finale, spenta la Spagna e dispiacere per Cancellara e Boonen che causa caduta per il primo e incidente meccanico per il secondo non hanno potuto fare la corsa che avrebbero voluto.
Angela Zaccardelli
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