domenica 15 luglio 2012



LUIS LEON SANCHEZ VINCE TRA L'INFERNO DELLE FORATURE


Luis Leon Sanchez si aggiudica la quattordicesima tappa del Tour de France Limoux-Foix giungendo solo al traguardo lasciandosi alle spalle i suoi ex compagni di fuga. Una tappa che presentava delle salite, in particolare il Mur de Péguère molto impegnativo ma che però non avrebbero favorito nessun attacco essendo posto a oltre 30 km dal traguardo. Si comincia con il Col du Portel (2cat) in cui solo alcune delle ruote veloci del gruppo si staccano, si tratta di Cavendish, Farrar ma anche Kloden e Schelck.Si sgancia subito una fuga con Sagan (LIQ), Paulinho (STB) e Kruijswijk (RAB) che prende subito 32" di vantaggio. I tre al comando vengono raggiunti da otto uomini: P.Velits (OPQ), L.L. Sanchez (RAB), Izaguirre (EUS), Gautier (EUC), Gilbert (BMC), Casar (FDJ), Vorganov (KAT), intanto dietro i corridori che si erano staccati riescono a rientrare sul gruppo dei migliori. I fuggitivi iniziano il Port de Lers (1cat) con 15' di vantaggio sul gruppo, Pulinho scollina per primo mentre Gautier rompe il cambio perdendo 45" sui compagni di fuga anche se in seguito riuscirà a rientrare, il gruppo guidato dalla Sky insegue a un'andatura moderata. Davanti i battistrada cominciano ad attaccare, i due Rabobank inizialmente accelerano per staccare Sagan, sanno che all'arrivo potrebbe essere un uomo molto pericoloso per la vittoria di tappa, Luis Leon Sanchez attacca, lo seguono Gilbert, Izaguirre e Casar. Sagan preferisce salire con il suo passo, prima si stacca, poi rientra. Il Mur de Péguère è alle porte per i fuggitivi, qui Casar allunga mentre la Lotto dietro prende il comando della corsa. Comincia il muro anche per il gruppo, Evans sembra attaccare ma non c'è alcuna azione importante, il gruppo sembra salire senza ambizioni di possibili attacchi importanti. Le pendenze sono impegnative, la sede stradale molto stretta. A circa 23 km dal traguardo, proprio in cima al Gpm, Evans fora. Una scena che non avremmo voluto vedere e che di certo il campione australiano non avrebbe meritato. Resta in piedi, solo, senza compagni di squadra e senza la sua ammiraglia per poter cambiare la ruota. Poco dopo sembra accendersi una speranza per lui, arriva il suo compagno Cummings, ma incredibilmente si ferma perché ha forato anche lui. I due attendono increduli qliuando finalmente riescono a fermare due compagni e Evans può ripartire anche se ormai il ritardo comincia a farsi pesante. Ma ecco che cominciano a susseguirsi forature, in pochi minuti sono oltre trenta corridori che si trovano costretti a cambiare la loro ruota, addirittura Evans fora per ben tre volte. Dal gruppo dei migliori Wiggins parla con gli altri e decidono così di aspettare Evans e gli attardati, ma Rolland il giovane francese della Europcar non sembra essere d'accordo, anzi sfrutta l'occasione per attaccare. Intanto avanti continua la fuga, ai meno dieci km dal traguardo Luis Leon Sanchez allunga riuscendo con grande grinta a portare l'azione sin sotto il traguardo dove trionfa in solitaria. Giungono i seguito a 47" nell'ordine Sagan, Casar, Gilbert e Izaguirre. Rolland viene riassorbito dal gruppo che arriva a 18' dal vincitore Sanchez con Wiggins sempre in giallo. Al termine della tappa, il direttore di corsa Prudhomme conferma la presenza di chiodi da tappezziere lungo la discesa e fine salita del Mur de Péguère. La speranza è quella che il colpevole, seppur difficile, venga preso e che l'episodio di oggi ci insegni qualcosa di buono e ci faccia riflettere. Non si capisce cosa si provi e ci si guadagni nel mettere dei chiodi, in particolare in discesa, sapendo che i corridori potrebbero davvero rischiare la vita. Per quanto riguarda Rolland, c'è chi è a favore, chi gli va contro per il suo gesto quando tutto il gruppo è rimasto ad aspettare, di certo come Sagan ha dichiarato, da domani sarà la pecora nera del gruppo. Ci aspettavamo una tappa statica e noiosa come spesso succede al Tour de France visto il percorso che attendeva oggi i corridori e invece che siano cadute come nella prima settimana o che ci sia un vero e proprio sabotaggio come quello di oggi, l'attenzione del telespettatore è sempre attirata da qualcosa. Ci piace immaginare che già da domani le uniche cose a catturare la nostra attenzione siano le imprese dei campioni che ogni giorno faticano nell'inseguimento dei loro sogni e obiettivi, anche se il percorso lascia poco spazio a grandi numeri.

Angela Zaccardelli

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